Carissima Cicely,
oggi avresti compiuto 105 anni: cosa possiamo dirti per celebrare il tuo compleanno a oltre un secolo di distanza? Senz’altro che tu sei viva più che mai e che la tua vita così ben spesa per prenderti cura degli “inguaribili” è tutt’oggi una fonte preziosa di ispirazione per molti: l’eredità più preziosa che potessi lasciarci, concretizzata nella tua creatura – il St. Christopher’s Hospice – di cui, pensiamo a ragione, sarai orgogliosa… Cresce e porta frutti moderni, seguendo le tue intuizioni, con le radici antiche e salde con cui tu lo hai fondato: l’indissolubile binomio di mente e cuore, competenza e compassione, tecnica e relazione a servizio di tutti coloro che affrontano l’ultimo tratto di strada e delle loro famiglie.
Si occupa anche di quelle malattie che tu prevedevi in forte crescita e bisognose, in futuro, di tutta la delicatezza e la scientificità delle Cure palliative, sai? La Demenza e le malattie neurodegenerative, ma non solo… la povertà socioeconomica e la solitudine, come ben evidenzia il tuo amato fratello Christopher, che sempre ti ricorda con un affetto così profondo da commuoverci ogni volta che lo ascoltiamo rievocare il passato.
Ecco le sue parole, pronunciate in occasione del tuo centenario, lui che, in tua memoria e per averti sostenuto fin dall’inizio dei tuoi sogni, aiutandoti a recarti in America, è Life President della tua Fondazione Cicely Saunders International (p.s. sua figlia, Kate, tua nipote, ne è trustee… la tradizione continua!):
“Cicely ha fatto molta strada dall’essere una ragazza alta un metro e ottanta, timida e molto intelligente, che si sentiva un po’ una ‘outsider’, all’essere una delle persone straordinarie che hanno avuto un impatto positivo sull’assistenza del fine vita in tutto il mondo. Eppure c’è ancora molto lavoro da fare. La necessità di Cure palliative non è mai stata così grande e sta aumentando rapidamente dato che le persone vivono più a lungo grazie ai miglioramenti nell’affrontare le malattie acute. Mentre ogni malattia porta sintomi fisici specifici come dolore e stanchezza, ce ne sono anche di più invisibili come ‘helplessness and loneliness’ (l’essere senza aiuto e la solitudine) che troppo spesso possono diventare parte della fase finale della vita. L’ente di beneficenza per la ricerca medica di Cicely, il Cicely Saunders International, entra nell’anno del centenario della sua nascita con tutta l’energia dello spirito di Cicely per affrontare queste continue sfide e ‘make a positive difference’ (fare la differenza in bene) proprio come ha fatto lei per tutta la vita“.
Di sicuro sorrideresti al sentirlo e poi, come facevate sempre, passereste oltre: di fronte a una bella tazza di the, nella sua accogliente casetta di Cambridge, riprendereste a parlare e a condividere i vostri pensieri e progetti, con quella “mente brillante” e “velocità” di cui Christopher è tanto orgoglioso perché vi siete compresi senza fatica per tutta la vita.
Cara Cicely, con il Sentiero ci sentiamo uniti a te e ci impegniamo a trasmettere la tua filosofia di cura consapevoli che… Son passati più di 50 anni dalla fondazione del primo Hospice modernamente inteso, ci sono tante preziose innovazioni di cui tenere conto, ma ciò che è essenziale è rimasto immutato.
Grazie con tutto il cuore!