“Lavorando con Dame Cicely Saunders – alcuni ricordi”: Professor David Oliver si racconta al Sentiero

Un grazie dal cuore al caro Professor David Oliver, Specialista in pensione in Medicina Palliativa, Wisdom Hospice, Rochester e Professore Onorario al the Tizard Centre, University of Kent: tramite uno storico amico del Sentiero, il Dottor Simone Veronese (con lui in alcune belle foto che coniugano professionalità e amicizia), che ringraziamo con affetto, ha condiviso con noi alcuni preziosi ricordi del tempo trascorso con Dame Cicely, con senso di gratitudine profonda per essergli stata mentore nel suo personale cammino nelle Cure palliative applicate alla SLA e ad altre malattie neurologiche. Lo abbiamo ascoltato nel novembre scorso, a Riccione, al Congresso nazionale SICP in una lectio magistralis molto partecipata e interessante.

Il mio primo contatto con il concetto di hospice/cure palliative avvenne leggendo un articolo dell’attrice Sheila Hancock sulla sua esperienza al St Christopher’s Hospice. Parlava del supporto che la sua famiglia aveva ricevuto nei momenti finali della vita e ciò che diceva era in netto contrasto con il tipo di assistenza che mio padre e la nostra famiglia avevano ricevuto quando egli morì per un tumore al cervello solo pochi mesi prima. Quando Cicely Saunders venne a parlare alla mia Facoltà di Medicina, rimasi profondamente colpito nell’ascoltare colei che aveva fondato il St Christopher’s Hospice parlare della cura integrale e del sostegno ai pazienti e alle loro famiglie e, di conseguenza, mi rimase un desiderio di saperne di più.

Dopo questa conferenza, mi misi in contatto con il St Christopher’s e ho avuto la gran fortuna di poter trascorrere un mese là come studente di medicina, lavorando come assistente infermieristico e ruotando nei vari turni in reparto. Dopo la formazione come medico di Medicina generale, sono stato lieto di poter ritornare all’hospice come uno specializzando: Dame Cicely era spesso in giro per l’hospice e alle riunioni e dimostrava il suo impegno nella cura dei pazienti e delle loro famiglie, assicurandosi che i loro bisogni fossero ascoltati e gestiti con efficienza.

Durante la mia permanenza al St Christopher’s, Dame Cicely lavorava ancora part-time e ne influenzava lo sviluppo dell’assistenza, oltre che più diffusamente nel Regno Unito e a livello internazionale. Quando capitava che fossi il medico di guardia nel fine settimana, venivo convocato nell’ufficio di Cicely all’ora di pranzo della domenica. Il ruolo del medico nel fine settimana era sempre molto impegnativo, nel vedere nuovi ricoveri, nel monitorare e rimodulare i farmaci e nell’incontrare pazienti e familiari – c’erano 62 posti letto a quel tempo -, ma nonostante tutte le richieste, era importante incontrarla per uno sherry e due chiacchiere. Era un privilegio godere di questo tempo e condividere esperienze.

Dopo che venni nominato Consulente al Wisdom Hospice di Rochester, sono stato molto grato di poter partecipare a incontri al St Christopher’s, di condividere esperienze e beneficiare di una discussione più ampia tra professionisti di grande esperienza e valore. Periodicamente si teneva una Tavola rotonda, dove i problemi potevano essere condivisi con il Personale del St Christopher’s e con diversi ex dipendenti, che lavoravano a livello locale. Ricordo una questione che sollevai a proposito di un paziente con problemi crescenti, ma che non avrebbe voluto prendere in considerazione la possibilità di lasciare la sua casa. Da parte di altri medici si suggerirono esami del sangue ed esami ecografici, ma alla fine della discussione Dame Cicely sottolineò che, se lui non voleva andare da nessuna parte, si sarebbero dovute prendere decisioni in base alla valutazione clinica – ascoltando il paziente ed esaminandolo attentamente – e che esami ecografici erano impossibili. Questo, nello specifico, è stato un insegnamento tanto importante per tutti noi: le basi dell’assistenza clinica – cioè permettere ai pazienti di raccontare la loro storia e di descrivere I loro problemi, ascoltare le preoccupazioni loro e delle loro famiglie – non dovrebbero mai essere dimenticate nella fretta di indagare dal punto di vista medico.

Il fatto di essere in contatto con Dame Cicely è stato molto importante per la mia carriera professionale nelle Cure palliative, via via che la specialità si sviluppava. Debbo ringraziarla per avermi chiesto di scrivere un breve articolo sulla malattia del motoneurone (sclerosi laterale amiotrofica o SLA). Si è trattato più di un ordine che di una richiesta e, dopo sole tre bozze, fu ritenuto adatto alla pubblicazione come manifesto in Hospice. Le sono veramente molto grato perché è stato proprio questo a portarmi ad interessarmi alle Cure palliative nel campo della SLA e, successivamente, delle malattie neurologiche. Spero che attraverso la ricerca e la formazione – con articoli, libri e presentazioni in tutto il mondo – abbiamo migliorato le Cure palliative per persone con SLA e altre patologie neurologiche.

Dame Cicely Saunders ha lasciato un segno su tutti noi che abbiamo lavorato con lei. Il suo esempio e il suo sostegno sono stati tanto importanti nella mia formazione ed è stato un onore e un privilegio condividere il suo lavoro al St Christopher’s Hospice“.

Di seguito il testo in inglese: CMS post

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