All’Hospice di Vertova, tra i monti bergamaschi, lo scorso 17 maggio, un caloroso e fruttuoso benvenuto è stato riservato al Play “Cicely and David” di David Clark e Jo Hockley: un sabato pomeriggio dedicato alla Formazione dei volontari, ma non solo, dopo un primo, breve incontro al Congresso Nazionale SICP di Riccione con la Responsabile dell’Hospice, Dr. Margherita Zambetti, e la Responsabile dei Volontari, Silvana Messina, proprio partendo dalla visione del filmato inglese con i sottotitoli italiani.
Come non dirvi subito “grazie” per la serietà con cui lo avete guardato, in silenzio e in atteggiamento di ascolto attento, per poi riviverlo come punto di partenza di un percorso narrativo condiviso attraverso la storia dell’incontro della Dr.ssa Cicely Saunders con il primo “paziente fondatore”, David Tasma? Mi ha colpito l’accoglienza informale e gentile, in quel vostro grande Auditorium che – mi è stato raccontato – è anche generosamente a disposizione di esterni per eventi “altri” dall’Hospice propriamente inteso: subito un senso di calore e di intesa, sperimentato poi nelle tre ore che abbiamo trascorso insieme, quando, a poco a poco, il ghiaccio si è sciolto grazie a Roberto psicologo e a Roberto volontario… e diversi di voi hanno trovato il coraggio di condividere emozioni, pensieri ed esperienze relativi al vostro “stare” in Hospice, ognuno con il suo ruolo prezioso e unico.
Come Sentiero di Cicely, abbiamo così ufficialmente inaugurato una specifica formazione in Cure Palliative, attingendo alla ricca cassetta di strumenti della Medicina Narrativa per costruire insieme una postura narrativa sartoriale per chi opera in Hospice o nelle Cure domiciliari: attraverso le suggestioni donateci dal filmato in forma di dialoghi, immagini, suoni, gesti e sguardi, abbiamo approfondito l’importanza dei tre tipi di linguaggio – verbale, non verbale e para verbale – e abbiamo esplorato concetti chiave nell’accompagnamento, come la consapevolezza, il sostare, il silenzio, il contatto, la presenza autentica … stimolandoci anche con un “prompt” di scrittura che ci ha regalato uno sguardo dall’alto su vissuti ed emozioni, permettendoci di osservarli da un altro punto di vista e di dar loro un nome e un significato.
Naturalmente, non potevano mancare un tempo e uno spazio dedicati alla Dottoressa Cicely Saunders, la fondatrice delle moderne Cure Palliative e della Terapia del dolore: con lei abbiamo evidenziato la delicatezza dello “stare”, il coraggio del “fare”, l’essenzialità di “ascoltare” i pazienti e di “prenderli sul serio”, cercando di “rispondere” ai loro bisogni nel modo più consono.
Tra spunti di lettura e narrazioni di storie vere, abbiamo davvero trascorso un tempo di qualità, che è stato sintetizzato da Margherita in un modo molto speciale: “ci siamo rimotivati, ripercorrendo nei suoi valori originari la storia delle Cure Palliative, in modo interattivo e partecipato, riflettendo sulle motivazioni che ci hanno portato qui e riconfermandole, raccontandoci e ascoltando gli altri”.
Bravi tutti e davvero “grazie”: dedicare un sabato pomeriggio di sole alla formazione è una scelta che vi fa onore e ci rincuora… oltre a dimostrare che, talvolta, sono linguaggi “altri “di cura a stimolarci e a creare un senso di appartenenza che fa stare bene ed è contagioso.
P. S. Grazie anche per la graditissima merenda prima dei saluti…
Alla prossima, come ci siamo ripromessi!