La storia di Alice, Terry e Louie: “Dimmi a che ora lo farai e io sarò con te”.

Le persone che, nel corso degli anni, sono state importanti per Cicely, tanto da essere costantemente ricordate con gratitudine e affetto come “pazienti fondatori” del St. Christopher’s Hospice, sono veramente numerose: oltre ai più famosi David Tasma e Antoni Michniewicz, pietre miliari di questa struttura, di cui disse “David mi diede le idee di base e Antoni l’a tutto a vapore” e di cui abbiamo più volte parlato, tanti altri meritano di essere onorati ricordandone la storia e il nome.

Oggi, per iniziare un nuovo anno insieme alla Dottoressa Cicely Saunders, abbiamo pensato di attingere alle memorie del St Joseph’s Hospice, tappa imprescindibile della sua formazione come medico, e raccontarvi come tre amiche, ricoverate nel reparto lungodegenti, formarono il primo gruppo di sostegno ecumenico che condivise con lei progetti, aspirazioni, sogni e idee che, alla fine, si concretizzarono nel primo Hospice moderno e segnarono l’inizio delle Cure Palliative.

Alice, Terry e Louie erano molto unite tra loro e trascorsero la loro vita entrando e uscendo da ospedali e case di cura: Alice era affetta da artrite tubercolare ed era di carattere dolce e affettuoso; Terry soffriva di sclerosi multipla e si distingueva per un carattere forte e a volte pungente; infine, Louie aveva ossa così fragili che la costrinsero praticamente a vivere quasi sempre ricoverata. Tutte e tre aspettavano con gioia la visita di Cicely, che non le deludeva mai e trovava il tempo per sedersi accanto a loro, ascoltarle e, a sua volta, chiedere loro consiglio circa i passi da compiere per realizzare i suoi ideali.

Le coinvolgeva, insomma, facendo sì che la loro vita in struttura, apparentemente passiva, in qualche modo fosse, invece, significativamente attiva e traendone, a sua volta, autentico supporto e partecipazione colma d’affetto. Questa prossimità, intrisa di attenzione e reciprocità, fu fondamentale per lei, tanto che si può intravvedere già quella pratica che poi insegnò come basilare per accostarsi alle persone e individuarne i bisogni più nascosti: il “bedside teaching”, cioè l’imparare stando al letto dei pazienti per potere offrire l’assistenza “tagliata su misura” per loro, come confezionare un abito sartoriale prendendo le misure e cogliendo i particolari unici e personali che solo i pazienti stessi potevano rivelare.

Louie, in particolare, condivideva con Cicely anche la fede cristiana e perciò pregava spesso per lei, ogni volta che sapeva avere un incontro importante: le sue parole – “Dimmi a che ora lo farai e io sarò con te” – risuonano profondamente significative e anticipatorie di quella che è una caratteristica peculiare e fondante del lavoro in Cure Palliative, cioè del lavoro d’équipe, dove il contributo di ognuno è essenziale e di pari valore per far sì che si dia vita ai giorni e non giorni alla vita.
Cicely stessa, in una conferenza tenuta presso la Guilford Cathedral nel 1974, ricorda come fondamento indispensabile della sua ispirazione a realizzare una struttura concreta, adatta a prendersi cura dei morenti, proprio la fiducia che queste pazienti e amiche – oltre a tanti altri che avremo modo di conoscere – dimostravano nel fatto che potesse riuscirci e che, anzi, fosse qualcosa per cui “doversi dare da fare ora”. Un invito a credere nel suo sogno e a sostanziarlo di passi e incontri reali: mai da sola, ma fedelmente sostenuta e incoraggiata da chi le voleva bene e credeva in lei.

Sempre Louie fu colei che le dimostrò con la sua vita come avere fede significasse abbandonarsi in maniera fiduciosa, caratteristica, a sua volta, tipica di Cicely che non si arrese mai, nemmeno di fronte a ostacoli, dubbi e rallentamenti, ma sempre agì con tenacia visionaria e profonda apertura al mistero di quel che sarebbe nato: idee chiare, solida preparazione e tanto lavoro concreto, ma non senza un’apertura spirituale che fece la differenza.

Gli anni trascorsi al St Joseph’s Hospice furono davvero profondamente preziosi per lei, tanto che proprio lì continuerà la storia che David Clark ha iniziato a tratteggiare con la prima parte del Play… State con noi e vedremo come!

Buon anno a tutti, cari amici del Sentiero di Cicely!

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