“Fotografare è tempo di cura”: immagini e parole di Ramona, infermiera-fotografa in Hospice

Con Ramona Marin è nata da subito una bella sintonia, che nel tempo è divenuta autentica amicizia e condivisione profonda. Insieme a numerosi colleghi e colleghe, è stata preziosa testimone di cosa significa essere infermiera in Hospice nel nostro secondo webinar, dedicato proprio a questa specifica professionalità fondamentale nel prendersi cura di chi non può più guarire, sulle orme di Cicely Saunders che, prima di tutto, fu infermiera e sempre lo rimase nel cuore e nella postura (qui il link: https://www.youtube.com/watch?v=GhvxyEIIEC0&t=1811s).

Ramona ha una sensibilità speciale e un talento innato, come un abito sartoriale che le sta a pennello, nel saper cogliere istanti di senso nella quotidianità del suo lavoro all’Hospice Ini Grottaferrata, nei dintorni di Roma (nella foto, con la sua Responsabile, la dr.ssa Francesca Bordin): la passione che la anima traspare anche nelle fotografie che talvolta scatta per immortalare quel momento che passa e va, quell’istante di intimità, quel particolare che colpisce e poi, grazie alla fotografia che resta, si ferma e diviene eterno. Come non commuoversi di fronte a questo modo così delicato e creativo di prendersi cura, che diviene comunione e condivisione profonda con i pazienti e i loro familiari?
Non sempre naturalmente può capitare, ma quando accade davvero “fotografare è tempo di cura”, un linguaggio altro di cura che si fa potente più delle parole e trasmette l’essenza di quell’istante che non tornerà più, eppure “è”.
Ramona, nella sua disponibilità e umiltà di curante, è veramente molto brava: non per niente ha vinto, nella categoria “Foto singola”, il Concorso fotografico nazionale “Vivere il tempo”, che Federazione Cure Palliative ha promosso lo scorso anno “per sostenere il valore del tempo nella relazione di cura con i malati e i loro famigliari”. Riprendendo le parole di presentazione di questo splendido progetto, poi premiato al XXX Congresso Nazionale SICP tenutosi a novembre a Riccione, se ne apprezza appieno il nobile intento: “Prendersi cura del tempo dei malati e delle loro famiglie è sempre di più una responsabilità percepita nei contesti di cure palliative. In una condizione di malattia inguaribile il tempo rischia di essere uno spazio sospeso, condizionato dalla progressiva perdita di funzioni e di autonomia.
La fotografia si pone come strumento ideale per ritrarre – soprattutto nei contesti assistenziali – momenti di tempo che assumono senso, valore, importanza, sia per i pazienti, che per le famiglie, gli operatori e i volontari, proprio in ragione dei limiti che caratterizzano l’esperienza di malattia”.

Vedere il suo sorriso mentre ritirava il premio, e ancor prima la sua sorpresa commossa per aver meritato il primo posto come miglior “foto singola”, è stata una gioia condivisa.

Ecco come lei stessa ci narra il suo sentire, nel declinare le possibili interpretazioni del “tempo: “La temporalità è l’essenza stessa della vita umana. Il tempo è creativo, dinamico, esteso, tragico, reale, immaginario, universale, fuggente, profondo, epico, silenzioso … il tempo in HOSPICE è proprio cosi. Raccontarlo con un’immagine resta un tema molto ampio inizialmente complicato, ma con un’infinità di sfumature. Ho accolto quasi con emozione questa possibilità di esprimere con le mie fotografie il tempo.
Fotografare per me significa tempo di cura.
Cura me come operatore, che in quel momento, oltre a mettere in pratica una passione, mi permette di allineare occhio-cuore-mente, guardare oltre.
Cura per il paziente, perché essendo il vettore del tempo, anche il tempo di una fotografia è tempo dedicato a lui, a volte molto felice di lasciare qualcosa di immortalato.
Cura della famiglia e di tutte le persone circostanti: una fotografia in un TEMPO così rimane un dono prezioso che, riguardata a distanza, racconterà il vissuto di quel momento.
VIVERE IL TEMPO: le fotografie con cui ho partecipato a questo concorso, oltre ai colori, alle luci, alle attività e alle mani, diventano narrazioni di un tempo irreversibile”.

 

Grazie, carissima Ramona, per il dono della tua testimonianza e poi… oggi è un giorno speciale per te: tanti affettuosi auguri di buon compleanno!

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