Formazione, condivisione e reciprocità: cronaca di un pomeriggio speciale a Codogno con il Play “Cicely and David”.

Venerdì pomeriggio scorso rimarrà indelebile nei nostri ricordi: intanto, il fatto di avere accanto Jo Hockley, nel presentare il Play da lei prodotto con David Clark, è stato un privilegio che mi ha personalmente riempita di gioia e gratitudine. Ma non solo: condividere la nostra comune passione per Cicely Saunders e le Cure Palliative con Professionisti e Volontari così motivati e partecipi è stato qualcosa di straordinario e di profondamente stimolante… grazie di cuore a tutti!

Jo, infatti, è una preziosa testimone oculare della vita al St Christopher’s nei suoi primi tempi, quando lavorò a stretto contatto con Cicely stessa, per quattro anni come infermiera di reparto e poi come pioniera nell’organizzare l’assistenza in ospedale e nelle case di riposo su suo mandato. Oltre ad avere questa significativa esperienza di lunghi anni, è anche una persona umanamente ricca e generosa: quante cose ho imparato e imparo sempre da lei e quante storie vere ha condiviso con tutti noi nel nostro bel pomeriggio presso l’Associazione “Il Samaritano Odv! Sì perché, come lei stessa ha affermato, la Medicina Narrativa, con la sua centralità della narrazione, potenzia in modo efficace e rispettoso la comunicazione, aiutando veramente a co-costruire una terapia personalizzata che includa tutti i bisogni dei pazienti e delle loro famiglie. Era curiosa di sperimentare quest’approccio per lei non così familiare e ne è rimasta entusiasta, sia quando insieme preparavamo le nostre slides on-line e sceglievamo le storie da raccontare, sia quando ci siamo confrontate dal vivo con almeno 60 persone che hanno affollato la sala predisposta e hanno reso l’incontro colmo di calore e autenticità.

Come potere dire grazie, dunque, “in primis” al Dr. Roberto Franchi, medico appassionato e persona squisita fin dal primo contatto? Conoscerlo “de visu” è stata solo una piacevole conferma, fin dal delizioso spuntino consumato familiarmente insieme alla sua Segretaria Giusy – un vulcano di idee e simpatia! – e ai volontari Piero ed Emiliano, due tra le colonne portanti di questo splendido gruppo, insieme a Paolo, il “tecnico”. Inoltre, un pensiero molto grato va anche al Direttore dell’Hospice di Codogno, al Primario di Oncologia di Lodi e alla Direttrice dell’Unità di Cure Palliative dell’ASST di Lodi, Dr.ssa Benedetta Franchi, che ci hanno onorato della loro presenza, partecipando attivamente e mettendosi in gioco quando proponevamo stimoli di scrittura o accoglievamo le tante condivisioni spontanee di infermieri, oss, assistenti sociali, volontari e anche dell’assistente spirituale, Don Pierluigi.

Una sala così ricca di partecipanti, attenta e gentile, è stato un dono nel dono: condividere in silenzio la visione del Play e poi ascoltare le emozioni provate, riflettendo in un secondo tempo sul perché erano emerse, è stato un primo passo verso una maggiore presenza nel “qui e ora”, una consapevolezza viva e una rinnovata motivazione nell’aver scelto il delicato compito di lavorare nelle Cure Palliative. Generalmente, infatti, sostare e dedicarsi un tempo lento di ascolto è fonte di benessere e di rigenerazione: la facilità con cui tanti di voi hanno condiviso i loro scritti è già un segno chiaro che, se ci si trova in un ambiente di accettazione e benevolenza, dove non ci si giudica, ma si è rispettosi di “quel che c’è”, si è più predisposti a essere sinceri e veri, aperti all’ascolto reciproco e disponibili a mettersi a nudo. Non è questo il “gettare la maschera” che talvolta avviene anche nei pazienti e nei familiari, quando si trovano in un luogo accogliente e protetto come l’Hospice o hanno accanto, nella loro casa o in ospedale, qualcuno che semplicemente “sta” per cogliere l’essenziale?

Il tempo della formazione, allora, non è tempo perso o obbligato, dove si fa lezione o si propongono modelli da seguire, quanto piuttosto un’opportunità per camminare insieme, connettersi e creare una comunità che si arricchisce reciprocamente. Questo senso di comunione e di familiarità è il regalo più bello con cui Jo ed io siamo tornate a casa: non solo con splendidi fiori, squisite specialità del luogo e libri (siete stati infinitamente generosi!), ma con la certezza interiore di avere fatto qualche piccolo passo insieme, avere stretto nuove relazioni e aver gettato qualche seme che, se lo si desidererà, potrà fruttificare. Arrivederci, allora, e dimenticavo: grazie anche per il goloso buffet serale, dove abbiamo potuto chiacchierare un po’ e conoscerci meglio!

Articoli più recenti:

Vi invitiamo a segnalarci argomenti, materiali e/o testimonianze che reputiate interessanti e degni di approfondimento, sarà poi la redazione, in linea con il piano editoriale impostato a decidere se e come pubblicare il materiale suggerito …sempre sul sentiero di Cicely. Grazie

Le foto contenute in questo sito hanno unicamente uno scopo descrittivo/emozionale e sono state raccolte in buona fede tra quelle disponibili. Tuttavia vi invitiamo a segnalare a questo indirizzo mail le foto di cui si individuasse una forma di proprietà o diritto d’autore e provvederemo immediatamente a rimuoverle. Grazie.

The photos contained in this site have exclusively a descriptive/emotional purpose and have been collected in good faith from those available. However, we invite you to report to this email address the photos of which a form of ownership or copyright is identified and we will immediately remove them. Thank you.